Il problema della spazzatura riguarda anche lo Spazio ed è sempre più urgente, ed è ormai chiaro che, come i cambiamenti climatici, non va dato in eredità alle nuove generazioni. Sono infatti milioni i rottami in orbita attorno alla Terra. Questi possono causare danni di diverso tipo: danneggiare i satelliti operativi, urtare altri detriti provocando la moltiplicazione dei frammenti, rientrare in modo incontrollato in atmosfera e, non ultimo, rappresentare un pericolo per gli astronauti. La lezione consiste in una presentazione multimediale sul tema dell'inquinamento in orbita e sulle contromisure alle quali gli enti spaziali di tutto il mondo stanno lavorando. L'Italia è in prima linea in quanto membro della rete di sorveglianza spaziale europea, creata nel 2014 per affiancare quella statunitense nel monitoraggio degli oggetti in orbita. La partecipazione italiana coinvolge tre enti: l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l'Agenzia Spaziale Italiana e il Ministero della Difesa. Lo scopo è sensibilizzare gli studenti, in modo coinvolgente, sulla tematica della spazzatura spaziale e sulla necessità di una gestione più sostenibile e sicura dello Spazio, rimarcando l'importante ruolo ricoperto dai partner italiani e sottolineando in particolare il coinvolgimento del territorio bolognese, che partecipa con i ricercatori INAF e con osservazioni del radiotelescopio Croce del Nord di Medicina (BO) e del telescopio Cassini dell'Osservatorio Astronomico di Loiano, gestiti da INAF.
Daria Guidetti, INAF-IRA-BO, Bologna