La complessità dell’organismo umano e delle malattie che lo colpiscono sono una sfida continua per chi studia e sviluppa nuovi farmaci. È praticamente impossibile trovare un farmaco utile, sicuro, che colpisce solo il bersaglio prefissato, con una durata d’azione giusta, senza effetti collaterali e con un profilo farmacocinetico perfetto. Negli ultimi decenni, i progressi nelle tecniche di somministrazione dei farmaci sono stati un fattore fondamentale per l’approvazione di nuove terapie. La collaborazione tra diversi specialisti - biologi, chimici, ingegneri, fisici- ha supportato lo sviluppo di nanomateriali e nanostrutture innovative, quali nanoparticelle polimeriche, supermagnetiche o d’oro, dendrimeri e liposomi per il trasporto dei farmaci nelle cellule bersaglio, offrendo la possibilità di portare ad un livello più alto la farmacologia. Nonostante i numerosi studi nel campo delle biotecnologie per la progettazione di nano-terapeutici, le barriere biologiche al trasporto di farmaci incontrate nella circolazione sanguigna rappresentano un grande problema, impedendo l’efficiente trasporto del farmaco ai tessuti/organi danneggiati. (Ulteriori informazioni nell'allegato).
Caterina Cinti, CNR-ISOF-BO, Bologna